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Gravina, strigliata agli arbitri

Il presidente della Figc li invita a consultare più spesso il Var e chiede l’introduzione del challenge

Qualcosa finalmente si muove. Dopo la sfuriata di Commisso e l’incredibile errore commesso da Giua in Napoli-Lecce scende in campo la Federazione, attraverso il suo presidente Gabriele Gravina che invia un’esortazione agli arbitri: “Usate di più il Var” e poi aggiunge un’apertura: “Pronti a sperimentare il challenge”.
Questa la nota ufficiale diramata dalla Figc: “L’Italia è stata uno dei primi Paesi al mondo a sperimentare la tecnologia nel calcio. L’adozione del Var da parte dell’Ifab, infatti, è stata preceduta da un periodo di prova off line nel massimo campionato italiano che ha generato risultati eccezionali, contribuendo in maniera determinante all’implementazione del protocollo definitivo. Animata dallo stesso desiderio di innovare e con il medesimo spirito di servizio dell’epoca, la Figc si è fatta interprete delle richieste pervenute nelle ultime settimane da numerose Società di Serie A ed ha anticipato informalmente alla Fifa la propria disponibilità a sperimentare l’utilizzo del challenge (la chiamata all’on field review da parte delle squadre), nei tempi e nei modi che l’Ifab eventualmente stabilirà. La Federcalcio è convinta che, continuando il percorso già intrapreso, si possa portare il calcio in una dimensione sempre più vicina ai milioni di appassionati, senza intaccare l’autorevolezza dell’arbitro bensì fornendogli strumenti concreti di ausilio.


Il presidente Gabriele Gravina, inoltre, ha condiviso con il designatore della Can A Rizzoli l’esigenza, già trasferita ai direttori di gara, di intensificare il ricorso all’on field review nei casi controversi che rientrano nell’ambito del protocollo internazionale. Ciò al fine di non alimentare polemiche strumentali che intacchino l’immagine del nostro campionato”, che si appresta ad entrare”. Evidentemente la telefonata di De Laurentiis all’indomani della scandalosa direzione di Giua ha sortito il primo effetto. Dopo l’altro clamoroso errore di Giacomelli in Napoli-Atalanta De Laurentiis si lascio andare ad una delle sfuriate delle sue. E non accadde praticamente nulla, se non lo stop all’arbitro, che veramente l’aveva fatta grossa.


Questa volta il presidente del Napoli ha utilizzato l’arma della diplomazia, e a quanto pare un risultato lo ha ottenuto, seppur in termini di invito e di proposta.
Ma quel che desta preoccupazione è il silenzio del tandem Nicchi-Rizzoli dopo l’errore di Giua e la beffa della multa comminata a Milik per una simulazione che la prova televisiva ha dimostrato non esserci stata.
Nella precedente circostanza, dopo l’errore di Giacomelli, Rizzoli ebbe almeno il coraggio di scusarsi pubblicamente. Questa volta che l’errore è stato addirittura più grave, nulla. Giua pur richiamato da Abisso al Var arrogantemente non è andato a vedere il monitor ed il Napoli si è visto negare un rigore nettissimo che in quel momento poteva portarlo sul pari e prevedibilmente dare una svolta decisiva all’esito del risultato finale. La verità è che Nicchi (soprattutto lui) e Rizzoli hanno fatto il loro tempo e dovrebbero avere almeno il buon gusto di uscire di scena. Perché sin dal primo momento non hanno visto di buon occhio l’introduzione del Var e finiscono, con i loro silenzi, con l’incoraggiare gli arbitri in campo che temono di perdere affidabilità se ricorrono spesso all’aiuto della tecnologia.

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