di Marco Bruttapasta
Allan…ema di chillebbive! Nella conferenza pre-gara Gattuso ha dimostrato di non essere certo diplomatico o, peggio ancora, ipocrita. Un altro avrebbe etichettato l’assenza di Allan con la voce “fastidi muscolari”, Ringhio invece senza giro alcuno di parole ha accusato l’ex udinese di scarso rendimento, evitando a noi giornalisti di ricorrere al pissi pissi bau bau. L’esclusione di ieri rappresenta l’ultima pagina di una querelle tra il brasiliano e il club, nata con la mancata cessione del gennaio 2019 al Psg.
Tredici mesi fa, il club parigino, da sempre a caccia della Coppa dalle grandi orecchie, si ritrovò improvvisamente senza centrocampisti vista l’epurazione di Rabiot e i continui problemi di Verratti. Il tecnico Tuchel individuò nel napoletano il tassello ideale, specie alla luce dell’impressionante prova del mediano nel confronto di coppa, al Parco dei Principi tra padroni di casa e partenopei. Il Psg, fomentato da Neymar, sponsor del connazionale, arrivò ad offrire cifre blu al centrocampista, trattato da vero e proprio top player. Ancelotti mostrò di non gradire una partenza a stagione in corso del calciatore, Giuntoli non riuscì a persuadere Barella a rinunciare al matrimonio con l’Inter ed Allan rimase in azzurro tra mille mugugni. Subito ci fu l’esclusione con il Milan in Coppa Italia e diverse gare sottotono del giocatore. Il club promise al ragazzo un sostanzioso aumento di stipendio, seppur su parametri lontanissimi dalle folies parigine, alle parole non seguirono i fatti e il giocatore rimase schiattato ncuorpo. In estate, con meno acqua alla gola, il Psg ha dirottato sul basco Herrera e sul senegalese Gueye le attenzioni dirette ad Allan, trovatosi sedotto e abbandonato.
La stagione 2019/20 non è nata sotto i migliori auspici, pertanto, per Allan, in grado di giocare sui suoi livelli solo nel doppio confronto con i Reds e nella trasferta austriaca di Coppa. Con il Salisburgo poi a Napoli, ci fu la triste appendice dell’ammutinamento e relative voci di un ipotetico scontro con il pargolo Edo. L’arrivo di Gattuso sembrava aver placato l’animo del brasiliano subito in rete nella trasferta di Sassuolo. Con il 2020 sono tornati i mal di pancia, Sarri e Conte da lontano facevano trapelare la propria attrazione per il carioca, il rinnovo restava lontano e il Napoli si dedicava alla vana corte per Amrabat, individuato quale erede per la stagione prossima del mediano. Fino agli ultimi capitoli, culminati con la reazione scomposta alla sostituzione di qualche settimana fa, l’assenza per infortunio e l’esclusione punitiva dalla trasferta sarda. Un matrimonio tra Allan e il Napoli, felice nei primi quattro anni, che sta trovando un epilogo stile “guerra dei Roses”.