Pagellina? Alt! Fermi tutti! Per prima cosa aggia chiedère scusa a voi ed alla lingua napoletana. Io lo so che molte parole che scrivo sono inventate e sbagliate. Nu’ poco comme servire na purpett fatta al forno ad uno chef e dirgli: “Assaggia che è tale e quale a chella fritta, sule chiù dietetica”. Seeee… Oppure come quando faccio finta di parlare spagnolo e mi limito a mettere la lettera “s” alla fine di ogni parola: vamos, pallones, kitemmuortes! L’Unesco ha inserito il Napoletano come lingua da tutelare e proteggere, evidentemente dopo che ha visto lo scempio che aggio fatto io. Prometto che ci provo a scrivere meglio, e quando nun ce riesco, aggiate pacienza… o datemi l’aiutino da casa, comme e dinte e’ trasmissioni di Jerry Scotti. Oggi sono un pò in difficoltà a scrivere la pagellina perchè non conosco le regole della pallanuoto né del nuoto sincronizzato: infatti, per me a’ paletta se usa sulo per alzare la monnezza da terra, non per assegnare voti. Si confermano le difficoltà del Napoli in campo genoano: ora, le tifoserie canteranno pure insieme come fratelli, però la squadra cerca sempre di commettere un incesto e di mettercelo in quel posto. Un clima pesante, un campo pesante, una palla pesante: quella di Zielinski a centrocampo. Per un attimo mi è parso la bonanema di Inler. Pioveva talmente tanto in campo, che i miei panni stise sullo stendino hanno detto: azz e tu sò duje juorne che te lamiente che simme ancora n’fuse? Ma hai visto là che sta succeden do? E se sò vuttate direttamente dinte ‘e cassetti. L’arbitro ha dovuto sospendere la partita per permettere ad Insigne e Mertens di indossare i braccioli. La pausa è durata pochi minuti, ma Ospina nun ha vulute sapè niente e s’è mise o’ pigiama. Ecco perchè è stato l’ultimo a rientrare in campo. Ecco le mie pagelline.
Ospina: Niente poteva sul goal di Kouamé, se non girarsi verso Rui dicendo: “Che dici? C’ho fai fa’ n’atu cross a chiste, accussì nun se piglia collera?”. Bella prestazione. Visto che il campo si era trasformato in una piscina, s’è vuttate a cufaniello su tutti i palloni. Voto 6,5.
Hysaj: L’unico scafista al mondo che nun sape nuotà e tene paura e l’acqua. Annaspa per tutta la partita e non salta per contrastare Kouamé per non perdere la presa con la boa. Voto 5,5.
Albiol: Sul goal avversario anche lui resta incollato a terra. Comme la spugna Spongebob chiena d’acqua. Nel secondo tempo migliora e spazza acqua e palloni lontano dalla nostra area. All’86’ sussurra delle avances nelle orecchie di Biraschi, mandandolo in confusione e spingendolo a fare autorete. Voto 6.
Koulibaly: Dopo aver arpionato Mbappé, uncina la palla dai piedi di Pjatek, consacrandosi come campione di pesca sportiva. Il nostro prossimo avversario ha deciso di chiamare in soccorso Greenpeace per presidiare i loro attaccanti. Voto 6,5.
Mario Rui: Prestazione non sufficiente. Onestamente il terreno di gioco sulla sua fascia era in condizioni pietose. Rui stava incazzatissimo e non smetteva di urlare: “Uagliù va bene la pioggia, ma chistu campo sta chiù appilato ro’ cesso di casa mia”. Ed infatti, per un attimo, si è pure accovacciato per farla a terra e la palla gli è scivolata in fallo laterale. Dopo lo sforzo fisico della partita, nun terrà o’ pere di Maradona, ma almeno tene lo stesso polpaccio. Voto 5,5.
Allan: Nel primo tempo stava in fase meditativa: si è seduto sulla sponda del centrocampo, ad aspettare. Quando poi si è accorto che passavano palloni, avversari e pure nu’ poco e munnezza trascinata dalla corrente, ma non il suo nemico che forse s’era attrezzato co’ Caremar, si è aizate ed ha cominciato a giocare, azzannando non da pitbull, ma da piranha. Voto 6.
Hamsik: Gioca bene, nonostante qualche passaggio sbagliato. L’acqua eccessiva fa abbassare la cresta a tutti, anche al Capitano, levando anni di sovrapposizioni di gel. Troppa leziosità nei pressi dell’area avversaria. Marek mio, ci sta il momento per passare, ma pure quello per tirare le cagliose a porta, scavando canali d’acqua sul terreno. Voto 6. Zielinski: Alcune scintille ad inizio partita, poi la fiammella si è spenta facendogli fare la fine della piccola fiammiferaia. Ancelotti non lo ha sostituito, ma lo ha affogato direttamente nel canale di scolo degli spogliatoi. Voto 5.
Milik: Il polacco non è riuscito ad approfittare della opportunità di entrare in campo dal primo minuto. Durante l’intervallo, il Mister gli ha fatto togliere la divisa di gioco ed indossare il mantesino, per aiutare gli addetti al campo a drenare l’acqua a terra. Voto 5. Insigne: Alcuni passaggi artistici. Poi a causa della sua altezza e dell’eccesso di fango, si è trasformato in una statuina di terracotta. Da mettere ‘ngoppe o’ presepe, vicine e pecurelle. Voto 6,5.
Mertens: Entra in campo e contribuisce alla svolta. Leggero e veloce, sembra planare sull’acqua. Un assit a Fabian che è pura fisica: calcola l’angolo compreso tra il vettore forza del passaggio e la posizione del suo compagno, il verso e l’intensità del tiro. Un connubio tra le leggi di Newton ed il principio di Archimede, il cui risultato è un colpo di culo pazzesco: Fabian Ruiz deve solo appoggiare la palla in rete. Voto 7.
Fabian Ruiz: Ancelotti ha guardato il cielo ed ha detto: E va buò “chi semina vento raccoglie tempesta” ed ha menato in campo Fabian Ruiz. Un uragano che ha portato in alto la squadra, accussi’ come i tornado aizane da terra le mucche, trascinandole lontane. Ed infatti, in occasione dell’autogoal, stevene tuttu quante ammunticchiate nell’area genoana.Voto 7,5.
Malcuit: All’80’ minuto i nostri erano così stanchi e depressi che il Mister ha detto: Uagliù niente panico. Tranquilli. Non vi lascio qui. Seguite la lampadina gialla. Voto 6.