Quando il gioco si fa duro, i duri entrano in gioco. E allora eccolo di nuovo in prima linea Aurelio De Laurentiis alla vigilia della finale di Coppa Italia che Gattuso e gli azzurri hanno conquistato. Napoli-Juve o Juve-Napoli, fate un po’ come vi pare, ma mercoledì sera il presidente un altro sfizio contro Sarri, Higuain e i bianconeri vorrebbe proprio toglierselo. E per non farsi mancare niente, nell’intervista concessa al suo aedo preferito, va subito all’attacco per mettere pressione sul suo “vecchio” allenatore senza risparmiargli critiche. Ci va giù duro Adl contro Sarri: “Mi ha tradito per la cosa più volgare, i soldi. E fino all’ultima partita ha portato e creato solo dubbi e incertezze anche con i giocatori”. E’ evidente che l’addio dell’allenatore che lui sente di aver creato e valorizzato gli procura ancora fastidio per il modo in cui Sarri lo ha sedotto e abbandonato.
“L’ho voluto e l’ho preso io e i tifosi, all’epoca, riempirono la città di striscioni contro il sottoscritto. E’ stato lui a tradire anche i napoletani, non io”. Mò, va’ a capire dov’è la verità… Don Aurelio è un furbo di tre cotte e non lascia né cerca alibi anche per il dopo Sarri: “Ancelotti? E’ stato un errore tutto mio. Ho sbagliato anche a confermarlo dopo la prima stagione”.
Nessuna scusa neanche verso se stesso, e nessun alibi concesso all’allenatore più vincente al mondo. Carletto deve averlo deluso parecchio come allenatore e forse non solo. Ma, come recita il proverbio, “al nemico che fugge ponti d’oro”. Ma Adl si è mai davvero chiesto se al tecnico di Reggiolo gli abbia davvero dato i giocatori che lui aveva chiesto per costruire un Napoli internazionale, a cominciare da James Rodriguez? Crediamo di no, perché Don Aurelio, quando parte in quarta, diventa più un Caterpillar che travolge tutto quello che trova sulla sua strada piuttosto che somigliare ad un misurato e convincente uomo d’affari. E soprattutto non ammette contraddittori, con chicchessia. E’ lui, solo lui, l’uomo che ha in pugno e decide presente e futuro dei suoi uomini. Ed infatti anche su Gattuso non si è lasciato pregare per spronarlo, incitarlo, avendogli concessa un’opportunità importante per il suo futuro: “Faccia bene in Coppa Italia e in Champions League, recuperi anche in campionato e potrei offrirgli un contratto più lungo del solito. Perché lui è un guerriero”. Ed anche su Koulibaly, Callejon e Mertens parole ed idee sono quelle di un decisionista con il quale c’è ben poco da trattare.
“Koulibaly vale cento milioni e non lo cedo per un euro in meno. Callejon conosce bene la nostra offerta e la posizione del club sul suo rinnovo. Tocca solo a lui decidere. Mertens, dopo il rinnovo, sa anche che potrebbe in futuro diventare un nostro dirigente”. E’ il solito, incredibile, vulcanico De Laurentiis anche dopo il Coronavirus. La finale di Coppa Italia gli ha restituito grinta e voglia di fare. La terza della sua presidenza potrebbe aprirgli anche le porte per l’Europa e per un’altra supercoppa italiana. D’altra parte, due finali le ha già vinte e, come recita il proverbio, non c’è due senza tre. Battere la Juve, poi, con Sarri in panchina per lui sarebbe davvero il massimo dello sfizio. Alzare un trofeo, il primo dopo il Covid-19 ed in attesa del campionato dove si aspetta un Napoli trasformato in un guerriero dal suo giovane ma combattivo allenatore. Rino Gattuso, l’ennesima scommessa, un’altra “scoperta” voluta da lui da valorizzare e lanciare nel Gota panchinaro con una certezza in più ma che per Adl può diventare anche un impegno d’onore: Gattuso non tradisce e non tradirebbe mai per soldi. Lo ha già dimostrato, eccome. Perché Rino è un uomo d’onore. Vero. E sai che goduria per Don Aurelio De Laurentiis se soprattutto mercoledì sera il suo “Gattuso” battesse di nuovo quel “traditore” di Sarri.