Italo Cucci ha espresso il suo parere sulle pagine del Roma sulle due contendenti al titolo di campione d’Italia, raccontando l’impresa azzurra e il passo falso dei bianconeri:
«Gran finale credibile e verissimo. Come la bellezza di Milik. Il Napoli esce dai sogni e entra nella speranza. Il Crotone si è improvvisato arbitro dello scudetto Come voleva Zenga e sembrava uno sbruffone. Non c’era Allegri, fra gli increduli. Anzi se l’aspettava ma nessuno dei suoi l’ha preso sul serio. Il vantaggio immediato trovato con Alex Sandro e le notizie del San Paolo li hanno illusi. E la Juve ha dovuto subire un’altra rovesciata, questa – realizzata da Simeon Tochukwo Nwanko al 65’- più feroce di quella di Ronaldo. Per CR7 gli juventini trovarono applausi, dal funambolo del Crotone solo lacrime e paura. Perché gli azzurri che si portano a quattro punti dopo essere stati addirittura a meno nove non hanno solo fatto un significativo passo avanti aritmetico. A differenza dei bianconeri i ragazzi del Napoli han giocato la partita della vita, rimontando due volte i gol dell’Udinese e poi dilagando: grandi gol di cuori grandissimi, la risalita quasi impossibile voluta fortissimamente– come la vittoria sul Chievo – dal popolo del San Paolo, fede adamantina premiata da emozioni maradoniane. Il duello-scudetto è stato il piatto forte di una giornata indimenticabile per la massa di emozioni, confermando il valore di un campionato forse disertato dalle grandi firme ma frequentato da grandi spiriti. La rimonta del Napoli sarà ricordata nel tempo anche perché rappresenta una risposta decisa e corretta alle sollecitazioni popolare. Per quel che mi riguarda ho invocato ripetutamente il nome di Milik e ho applaudito il suo gol, quello del sorpasso, non solo perché conferma il suo valore ma quello di tutti gli uomini del Napoli. Tutti. E adesso il faccia a faccia. La lotta continua».