Gattuso ha regalato di nuovo emozioni ai tifosi. E l’era De Laurentiis conta un trofeo in più
Una nuova era cominciata nell’ormai lontano 2004, quando alla curatela fallimentare del tribunale di Napoli si presentò un intraprendente produttore cinematografico che, con appena (si fa per dire) 30 milioni di euro, acquistò i titoli della Ssc Napoli. Sono trascorsi ben 16 anni e nonostante qualcuno, sia ancora scettico sull’operato del patron azzurro, i dati sono tutti a favore di Aurelio De Laurentiis, infatti, in questi anni la squadra partenopea è l’unica ad essersi qualificata per competizioni europee per 11 volte consecutive, l’ultima grazie alla vittoria della Coppa Italia dello scorso 17 giugno contro la Juventus di Sarri.
Ma anche i titoli in questo lungo periodo non sono mancati, la bacheca si arricchisce con 3 Coppe Italia e una Supercoppa italiana, non poco se pensiamo che il Napoli dell’era Ferlaino in 30 anni ha conquistato 2 Coppe Italia, una Supercoppa italiana, una Coppa Uefa e 2 scudetti, portando all’ombra del Vesuvio il più grande calciatore di tutti i tempi, il Dio del calcio Maradona. Senza dubbio bisogna ricordare che Adl nella sua gestione, ha sempre programmato e realizzato una crescita importante del suo club, con i conti sempre in regola, facendo susseguire sul manto del San Paolo, ottimi calciatori del calibro di Lavezzi, Hamsik, Cavani, Quagliarella, Insigne ecc, sotto guide tecniche risultate quasi sempre ottime scelte. Ai tifosi ovviamente questo non basta, c’è voglia di vincere, c’è voglia di scudetto, eppure qualche anno fa il Napoli a questo obiettivo ci è andato veramente vicino, nonostante la perdita nel calciomercato estivo, dell’attaccante più prolifero della rosa, grazie all’ottimo lavoro di mister Sarri e all’impegno di una squadra che aveva trovato la giusta sintonia, disputando un’annata che ha coronato il cosiddetto “sarrismo”, concludendo come ormai tutti sappiamo, cioè, che uno scudetto ampiamente meritato, a causa di qualche svarione che non ha consentito il regolare svolgimento del gioco, il titolo più ambito dai tifosi, sfuma in una strana notte di Milano. Ma Adl non demorde e dopo aver appreso, della scarsa voglia di proseguire alla guida tecnica del Napoli da parte di Sarri, ufficializza un grande nome per allenare il Napoli, il plurititolato Ancelotti, una delle poche scelte per sostituire un tecnico che aveva sfiorato l’impresa e che con la sua partenza, rischiava di ridimensionare l’ormai ingombrante posizione del Napoli tra le top del campionato Italiano. La parentesi Ancelotti sembra iniziare sotto i migliori auspici, dando ragione ancora una volta al patron azzurro il quale è l’artefice delle scelte degli allenatori, però questa volta qualcosa va storto e dopo il primo campionato finito con il piazzamento al secondo posto, in quello attuale la squadra prende una brutta piega, ma ciò può capitare e allora basta rimboccarsi le maniche e dopo aver cambiato tecnico, si riparte. Il Napoli che si presentava poco prima del coronavirus, era un Napoli in crescita, preso per mano da Gattuso, un tecnico calabrese con tanta esperienza sul campo e grinta in abbondanza. Alla ripresa dopo il lockdown, si ricomincia a gran ritmo, conquistando un altro titolo che fino a pochi mesi prima sembrava impossibile, con un buon cammino in campionato che mette certezza nella testa dei ragazzi di Rino, diciamo una sorta di preparazione (visti i distacchi enormi dai piazzamenti che contano) per il mese di agosto quando si affronterà il Barcellona in Champions League.
Ancora una volta la scelta del tecnico, fino a questo momento, è più che giusta, Rino ha ridato fiducia alla squadra che pian piano inizia nuovamente ad esprimere un bel calcio, dando in più occasioni la sensazione di divertirsi. Il tecnico sta riuscendo anche a recuperare calciatori finiti nel dimenticatoio: ad esempio Lozano, il messicano voluto da Ancelotti ha avuto tante difficoltà ad integrarsi col gruppo, finendo spesse volte a guardare l’intera partita dalla panchina, Rino dopo averlo spronato e successivamente allontanato dagli allenamenti, è riuscito a recuperarlo e a regalarsi una pedina importante in più per il proseguo della stagione calcistica. Insomma tirando le somme, è giusto essere scettici, è giusto criticare, ognuno è libero di pensare ed esprimere il calcio come meglio crede, ma tante volte non bisogna dimenticarsi di ciò che è stato fatto e di quello che si potrà raggiungere, percorrendo la retta via che è sempre stata quella preferita da Aurelio De Laurentiis.
Fotografo e videografo, giornalista pubblicista, ha collaborato alla realizzazione di alcuni servizi di inchiesta per il programma televisivo “Le Iene”, ha condotto la trasmissione televisiva “Zona Napoli” in diretta su “Stereo 5 tv” ed è opinionista per vari programmi televisivi e radiofonici.