Napoli ancora una volta si trova con i riflettori puntati addosso. Stasera dovrebbe andare in scena uno spettacolo sportivo: la partita tra Napoli e Liverpool per la Champions League.
L’atmosfera è già trepidante. Napoli brulica di passione sempre, ma per certe situazioni il sangue napoletano si fa sentire in tutto il suo immenso fervore. I napoletani attendono e vivono con il cuore e la pancia questa partita. Napoli trema di emozioni! Eppure qualcosa deve sempre fare ombra su questa città del sole e del mare. L’arrivo dei giocatori del Liverpool ha creato qualche spiacevole incomprensione: si spera che sia solo tale! Ma la stampa e qualche testata giornalistica che, probabilmente, non vuole molto bene a questa città ha subito strumentalizzato qualche stupida e banale ironia usata ancora una volta per mettere in cattiva luce Napoli e suscitare polemiche inutili.
Si arriva a Napoli e, meraviglia, non si trova una città caduta in rovina, ma una città che nei suoi vicoletti e nelle sue strade vive la gioia della vita, circondata da arte, musica, cultura, tradizioni, ottimo cibo e buon umore. Certo, non mancano le vie in salita e le vite che si arrampicano, ma questo non può mortificare l’essenza di Napoli baciata dalle acque che pur sempre la purificano, sognata, amata e mai completamente accartocciata.
Cari amici del Liverpool vi invito ad entrare nel ventre di Napoli, scoprirla e lasciarvi accarezzare perché, come ogni altra città al mondo, contiene in sé un doppio essere: il suo lato più nero non riuscirà mai a coprire il profumo, il colore, la bellezza della nostra cara e amata Napoli.
Caro Saviano, smettila di propagandare solo una sporca immagine di Napoli; comincia a pensare ad una città diversa, inizia ad amarla anzicché farti promotore di sola bruttezza per raggiungere un tornaconto personale, anche economico. Ti apparterrebbe di più diventare un buon professore in un buon liceo. E se continui a dire di Napoli quello che da anni ormai è diventato il tuo leitmotiv, non avremmo più altra scelta se non quella di considerarti un figlio maledetto di Napoli.
Ing. Francesco Terrone
Meridionalista e Patriota
Il Sud è ancora vivo