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Cagliari-Napoli: Osimhen la sblocca, ma gli azzurri sprecano troppo e i padroni di casa pareggiano all’ultimo respiro

Cagliari-Napoli: Osimhen la sblocca, ma gli azzurri sprecano troppo e i padroni di casa pareggiano all’ultimo respiro.

Cagliari-Napoli: è un match importantissimo per l’obiettivo stagionale della squadra azzurra, la zona Champions a 9 punti è una sorte di ultima chiamata per provare a rientrarci. Calzona dopo il pareggio con il Barcellona, rilancia Zielinski dal primo minuto, al posto dello squalificato Di Lorenzo (in tribuna a soffrire con la squadra) Mazzocchi, mentre l’altra novità è in attacco con Raspadori al posto di Politano.

Primo tempo di totale sonnolenza per il Napoli, più in palla il Cagliari che trova anche il gol giustamente annullato con l’ausilio del VAR.

Per chi si aspettava un Napoli all’arrembaggio nella ricerca della vittora in trasferta che manca dalla sfida con l’Atalanta (primo match di Walter Mazzarri), è presto deluso, gli azzurri offrono una prestazione nei primi 45 minuti di totale sonnolenza, lenti nei passaggi tantissimi errori in fase di palleggio ma soprattutto difficoltà nella costruzione dal basso per un pressing alto e ordinato da parte della squadra di Ranieri. Cagliari che riesce anche a trovare il gol del vantaggio, giustamente annullato con l’ausilio del VAR che richiama Pairetto al monitor per un tocco di Lapadula, con partenza da fuorigioco,  sul collo di Rrahmani che poi alla fine devi la sfera nella propria porta. Unico squillo da parte del Napoli è un tiro di Raspadori dal  limite dell’area che mette in difficoltà Scuffet.

Nel secondo tempo il Napoli ritrova il gol in trasfera, ma i nuovi entrati cestinano il raddoppio per due volte e i padroni di casa su un evidente errore di Juan Jesus, pareggiano con Luvumbo per l’1-1 finale.

Nel secondo tempo la partita viaggia, inizialmente, sugli stessi binari del primo fino a quando, per la seconda volta in 2 partite dalla panchina azzurra arriva una scossa, Calzona è pronto ad inserire Politano, la logiaca porta a pensare che il prescelto ad uscire sia Raspadori, ed è proprio il talento della nazionale italiana che in quel momento crede fino in fondo su una palla persa, ma Augello sbaglia l’intervendo e Raspadori conquista palla e va a servire un assist perfetto per Osimhen che deve solo appoggiare in rete per il ritorno al gol in trasferta latitante da più di 500 minuti. Il minuto è il 65 e dopo poco il mister effettua i cambi, ad uscire è ancora Kvaratskhelia che da spazio a Politano, successivamente entrano anche Lindstrom, Cajuste, Simeone e Ostigard.

Il Napoli entra in una fase di gestione della partita fin quando al minuto 90 e 94, prima Politano e poi Simeone cestinano il raddoppio con una buona fetta di egoismo a farla da protagonista. Il Cagliari che fino all’ultimo minuto ha avuto il merito di non uscire dal match, raccoglie il pareggio proprio allo scadere, su un lancio di 40 metri facilmente legibile dalla difesa partenopea, Juan Jesus lascia inspiegabilmente la sfera, alle sue spalle Luvumbo non si lasci pregare più di tanto e scaraventa in rete.

Pareggio amaro che da quasi definitivamente i titoli di coda alla zona Champions per il Napoli ormai distante 11 punti, delusione per un match, l’ennesimo, buttato al vento con un nuovo allenatore in panchina, il terzo in un campionato dove gli attori principali dello scudetto atteso 33 anni sono in gran parte sempre gli stessi. Bisognerà aspettare l’operato di mister Calzona che effettivamente ha avuto poco tempo per dare la sua impronta alla squadra, ma a questo punto devono essere i calciatori a tirar fuori l’orgoglio e la loro capcità di far gruppo perchè alla fine in campo ci vanno loro.

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