Non si sentiva la mancanza degli squalificati
Gonfia il petto a fine gara Carlo Ancelotti. E non solo perché è orgoglioso della vittoria sulla Lazio e della classifica che vede la sua squadra unica inseguitrice della Juventus. Gonfia il petto anche e forse soprattutto perché sa che vittorie come queste sono figlie del suo lavoro sulla testa dei giocatori. Vedere giocare in maniera così disinvolta i suoi ragazzi è il frutto del lavoro psicologico fatto dal tecnico emiliano e dal suo staff. Vedere Fabiàn Ruiz dominare in lungo e in largo il campo oppure Milik che prova a far gol con un tiro al volo degno dei grandissimi campioni, dei top player, fa capire che questi ragazzi sono in fiducia. E questo è forse il merito più grande dell’allenatore azzurro. Il quale, non a caso, a fine partita si definisce soddisfatto della prestazione della sua squadra che sta onorando al meglio l’impegno in Serie A nonostante la capolista Juventus abbia già accumulato un cospicuo vantaggio di punti. “Il campionato è molto importante – spiega Ancelotti al termine di Napoli-Lazio -. Abbiamo una rosa tale da gestire benissimo tutte e tre le competizioni e questi giocatori lo stanno dimostrando. Avevamo parecchie assenze, eppure sembrava non mancasse nessuno. Contro la Lazio abbiamo fatto molto bene, soprattutto nel primo tempo. Ci sono stati anche momenti di difficoltà che potevamo gestire meglio, ma abbiamo mostrato grande qualità”.
Ancelotti, Milik è in grande spolvero nell’ultimo periodo. Le ricorda qualche attaccante che ha già allenato in precedenza?
“Milik è Milik, può migliorare solo con la continuità che ha in questo momento. E’ stato fermo per un po’, circa due anni ed era inevitabile aspettarlo un po’, ora il suo rendimento è di altissimo livello. Soprattutto a livello fisico abbiamo fatto lavori di reattività per lui, per dargli forza nelle gambe. Quando un giocatore resta fuori due anni è normale che all’inizio non trovi i tempi d’attacco, serviva solo tempo e pazienza”.
Come l’attaccante, anche Fabiàn Ruiz sta dimostrando le sue doti tecniche e fisiche. Siamo di fronte ad un grande giocatore. Lei come lo giudica?
“Fabiàn ha giocato molto sul centrosinistra, mentre nelle ultime partite l’ho schierato centrale. Vede bene il gioco, non ha preoccupazione quand’è sotto pressione. Ma soprattutto si inserisce velocemente e crea superiorità. E’ veramente un grande grande centrocampista, moderno”.
Ripete due volte la parola grande…
“Si non a caso”.
Si deve preoccupare Hamsik?
“Non si deve preoccupare nessuno perché andremo avanti con questa linea. Visto che c’è un ottimo rendimento non ci sarà una squadra titolare. Il Napoli ha tanta qualità, ultimamente ho spesso detto che si può fare di più e ho ragione, stasera l’abbiamo dimostrato”.
Un altro giocatore azzurro che si è fatto trovare pronto contro la Lazio è stato il portiere Meret, che sta trovando anche una continuità di gioco dopo l’infortunio. E anche contro la Lazio ha dimostrato le sue qualità in porta. Possiamo dire che è Meret il portiere titolare del Napoli?
“Sono molto contento di tutti e tre i portieri che ho a disposizione perché hanno fatto bene tutti e tre quando sono stati impegnati. Non avete mai notato l’errore di un portiere nelle partite che abbiamo fatto. Da un lato c’è gioventù e talento, dall’altra esperienza e personalità. Meret può crescere anche grazie all’esperienza di Ospina e Karnezis”.
E contro i laziali è arrivato finalmente il gol di Callejon: lo spagnolo è sempre importante nello scacchiere tattico del Napoli ma quest’anno nella nuova posizione in cui gioca, più defilato e arretrato, rischia di segnare di meno rispetto agli anni passati. Quanto è importante Callejon?
“Si, in effetti la nuova posizione limita un po’ il suo inserimento, a cui era abituato nel 4-3-3. Ora gioca un po’ più aperto sulla fascia, lo facciamo sia con lui che col terzino sinistro per sfruttare l’ampiezza del campo. Oggi contro la Lazio c’erano Mertens e Zielinski e Callejon non può attaccare lo spazio dietro l’esterno. Ma al di là dei gol fatti, lo spagnolo rimane sempre un giocatore molto bravo e tatticamente molto utile per la squadra”.
Si resta saldamente al secondo posto e si allunga sull’Inter. Però la Juventus è sempre lontana, per ora. Cosa dici alla squadra nello spogliatoio in merito alla corsa sulla Juventus? Lo scudetto è sempre l’obiettivo stagionale?
“Non ci poniamo obiettivi a lungo termine. Ora pensiamo al Milan, siamo con la testa lì. Vedremo cosa accadrà perché (ride, ndr) di sicuro da qui alla fine del campionato qualche cosa accadrà, vediamo se positiva o no”.
Quanto conta il successo contro la Lazio per il prosieguo del campionato?
“Devo dire che è stata una vittoria importante, facendo emergere anche altri elementi oltre alla qualità, che avevamo già visto, come generosità e sacrificio che hanno avuto tutti quando la gara sembrava stregata con quattro pali. Abbiamo gestito anche delle difficoltà e vinto meritatamente”.
Si può dire che la forza di questo Napoli è nel gruppo e nel fatto che non ci sono titolari?
“Sì, in questa squadra non ci sono titolari. E contro la Lazio si è visto che non si sentiva l’assenza degli squalificati. C’è stata solo la conferma di quanto dico dall’inizio, la rosa è competitiva e con tanta qualità. C’era preoccupazione, ma io so il loro valore, so come si allenano. Se una squadra sa sopperire a queste assenze importantissime allora ha valori tecnici e morali importanti. Ho la fortuna di avere un gruppo di centrocampisti d’altissimo livello. Allan-Fabian Ruiz insieme? Non hanno alcuna controindicazione nel poter giocare insieme”.