Carlo Ancelotti ci crede ancora. O almeno questo è quello che ha detto ieri sera a fine partita. Dopo l’ennesimo pareggio, 1-1 sul campo dell’Udinese, il tecnico emiliano non si dà per vinto ma coltiva ancora la speranza che la squadra riesca, attraverso il carattere, ad uscire dal momento di crisi di gioco e di risultati. Per Ancelotti, infatti, quello del suo Napoli è un problema mentale. “La gara è stata dai due volti – ha spiegato il tecnico al termine di Udinese-Napoli – molto male il primo tempo e quindi le risposte che volevo non ci sono state. Meglio nella ripresa, con più coraggio, determinazione, idee, ritmo, velocità, aggressività. Da una parte c’è la delusione per il primo tempo, dall’altra positiva la reazione. I giocatori non devono giocare per me, per la maglia che portano, finito il discorso, come si dovrebbe fare sempre. Sono preoccupati, nervosi, lo abbiamo visto anche oggi e questo annebbia un po’ le idee, ma non ci sono spaccature, i tifosi devono essere tranquilli, neanche con me perché ne ho sentite tante. Non c’è nessuna contestazione dei metodi – precisa Ancelotti – ma solo nervosismo per il periodo che nessuno si aspettava. Manca solo la scintilla, martedì potrebbe essere la giornata giusta”. “Quando la partita si indirizza – spiega ancora Ancelotti – non c’è verso di solito, mi ha sorpreso sia il primo tempo, ma anche la reazione dei ragazzi nel secondo tempo. Abbiamo sfruttato più Llorente col gioco sugli esterni, non dobbiamo però snaturare la nostra idea di gioco del fraseggio”.
Nel secondo tempo, Ancelotti ha lasciato negli spogliatoi il capitano Lorenzo Insigne inserendo al suo posto proprio l’ariete spagnolo. Ed il Napoli ha avuto finalmente un punto di riferimento in attacco. “Insigne – spiega Ancelotti – è stato sostituito perché non mi è piaciuto nel primo tempo ma lui vive gli stessi problemi che hanno gli altri giocatori. Cerco di essere positivo e pensare che questa squadra abbia voglia e carattere per uscire da questo momento difficile che rimane. Squadra lenta ed involuta nel primo tempo, molto più sciolta nella ripresa. Serve una scintilla per svoltare da questo momento che è complicato. Abbiamo una partita importante martedì col Genk in Champions League, servono tutte le forze per passare il turno”. Nonostante tutto, Ancelotti si sente sempre più coinvolto nel progetto Napoli. “Nel calcio – racconta il tecnico di Reggiolo – quando si fa bene è merito dei giocatori e quando si fa male è colpa dell’allenatore, mi sento più coinvolto adesso rispetto a quando le cose vanno bene. Dobbiamo cercare di tirar fuori il meglio da questa squadra”.