Gattuso ha mantenuto la promessa, sta in sostanza facendo giocare proprio tutti. Tranne Luperto e Ghoulam. Per il difensore algerino c’è una spiegazione, nel senso che il tecnico non lo “vede”, come si dice in gergo, mentre per Luperto non esiste alcuna logica motivazione. Dopo un periodo di panchina forzata, invece, Allan è diventato l’uomo in più, tornando a giocare nelle ultime due partite, segnando anche il gol della tranquillità contro il Sassuolo.
Dei sei centrocampisti attualmente in rosa Allan, senza se e senza ma, è indubbiamente il più affidabile. Il Napoli lo acquistò dall’Udinese per 13 milioni e sembrò quasi una spesa pazza, all’epoca. Ma in tutti questi anni il centrocampista brasiliano è stato certamente per rendimento assoluto sempre il migliore del suo reparto. Un combattente inarrestabile, un cacciatore di palloni come pochi, sempre pronto ad inseguire l’avversario e a proporsi per le ripartenze. Per caratteristiche una sorta di fotocopia di Gattuso. Ecco perché è un peccato perderlo in vista del futuro dal mmento che Allan è uno dei quasi sicuri partenti. Oltretutto la sua assenza provocherà un danno alla squadra perché nessuno degli altri è in grado di svolgere il suo lavoro e in un centrocampo schierato a tre non ci si può affidare solo ad abili palleggiatori.
Non a caso le sofferenze di questi ultimi turni sono scaturite, oltre che dalla mancanza di vivacità sotto porta degli attaccanti, soprattutto dal rendimento del centrocampo.
Ancelotti si è fatto praticamente male da solo perché si era intestardito a far giocare insieme Fabian e Zielinski. Un errore imperdonabile, che il Napoli sta ripetendo, pur avendo avuto la fortuna di potersi avvantaggiare del prezioso contributo assicuratogli dalla società a gennaio con il contemporaneo acquisto di Demme e Lobotka. Uno come Allan è difficile da sostituire.