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Addio Champions e Mondiale in una sera il Napoli saluta due competizioni, ma quanto pesano certi episodi…

Addio Champions e Mondiale in una sera il Napoli saluta due competizioni, ma certi episodi pesano, dal rigore non dato su Osimhen al gol fallito da Lindstrom.

Addio Champions e Mondiale – Nella serata di Barcellona gli azzurri salutano due competizioni, un vero peccato aver sprecato un’opportunità così ghiotta, ma quando non ti fischiano un rigore solare (incomprensibile in epoca VAR) e l’occasione più nitida capita sulla testa di Lindstrom che da un metro riesce nella clamorosa impresa di non prendere la porta, bene allora è veramente difficile ribaltare la squadra di Xavi.

Primi 25 minuti da incubo del Napoli, sotto di due gol tiene duro e trova la rete alla mezz’ora di Rrahmani che lascia aperto il discorso qualificazione.

Inizo del match da incubo per il Napoli, come all’andata anche in terra spagnola l’approccio alla partita non è per niente ottimale, ma questa volta i ragazzi di Xavi riescono a sbloccare il risultato al minuto 15 con un’ottima discesa di Raphinha che trova a centro area Matin Lopez completamente dimenticato dalla difesa azzurra che si schiaccia troppo verso la porta. Il raddoppio arriva due minuti più tardi, una ripartenza del Barca frutto anche di un blocco dell’arbitro su Lobotka che poteva fermare la ripartenza, Cancelo raccoglie la sfera proveniente dal palo e insacca con la porta spalancata. Un doppio colpo che avrebbe steso chiunque ma non il Napoli, infatti la squadra di Calzona riesce a schiarirsi le idee e a proporre il proprio calcio, alla mezz’ora sugli sviluppi di un’azione ben orchestrata Rrahmani allarga per Di Lorenzo e si inserisce, la sfera arriva a Politano il quale a memoria mette al centro dell’area dove arriva Rrahmani che con un sinistro chirurgico accorcia le distanze. Il Napoli coglie l’adrenalina che porta un gol così importante e pochi minuti più tardi, Di Lorenzo svetta su Cubarsi e devia di testa un perfetto cross di Mario Rui, Ter Stegen deve superarsi per evitare il gol del pareggio.

Nella ripresa il Napoli ci prova con la stessa convinzione, Makkelie non vede un rigore clamoroso su Osimhen e il Var non lo aiuta, la panchina azzurra non cambia la partita.

Nella ripresa il Napoli ci prova sulla stessa linea del primo tempo, calcio coraggioso espresso dai partenopei che porta a rendersi pericolosi per ben due volte nei primi 10 minuti. Poi l’episodio che danneggia il Napoli, Osimhen in una delle sue poche apparizioni, difende palla in area e anticipa l’intervento di Cubarsi, il 17enne difensore blaugrana interviene sul piede destro di Osimhen che va giù, rigore netto, ma l’arbitro Makkelie non coglie l’irregolarità dell’intervento, dal VAR non intervengono, ma quello che lascia ancora più interdetti è la concessione del calcio d’angolo, l’ultimo tocco per portare palla avanti era stato proprio del 9 azzurro. Il Napoli senza demordere continua per la sua strada e l’occasione più ghiotta capita sulla testa di Lindstrom, lanciato nella mischia da Calzona al posto di Politano, il danese ad un metro dalla porta riesce nella clamorosa impresa di sbagliare il gol del pari. La dura legge del gol mancato gol subito, dopo l’errore di Lindstrom su un calcio di punizione a favore del Napoli, l’arbitro non si sa per quale motivo da rimessa al Barca, da tale rimessa arriva il 3-1 di Lewandowski. Nel finale doppia occasione azzurra, l’incrocio dei pali colpito da Olivera e il tiro dal limite dell’area di Kvaratskhelia che finisce di poco fuori.

Napoli fuori a testa alta, un vero peccato per come la squadra di Calzona era riuscita ad affrontare una delle squadre più forti d’Europa. Peccato perchè per la seconda volta consecutiva l’eliminazione lascia l’amaro in bocca, forse con un arbitraggio regolare l’esito poteva essere diverso. Fatto sta che il presidente azzurro avrà anche mille ragioni per le querelle con le varie emittenti televisive, ma è arrivato il momento di farsi sentire fortemente anche nei palazzi europei, di sbattere veemente i pugni su scrivanie di chi prende alcune decisioni sulle designazioni perchè per il secondo anno consecutivo il Napoli è fuori dalla Champions a testa alta, si ma, “la testa alta” non la ricorderà nessuno.

 

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