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A Verona per tornare a sorridere

La partita contro la coriacea formazione di Juric deve rilanciare il Napoli in campionato con una gara d’attacco

La Supercoppa è dunque andata a farsi benedire. Amen e nessun rimpianto e soprattutto nessun ripensamento alla partita di Reggio Emilia. Il campionato incalza ed è quello il vero obiettivo di società e squadra.

Si va a Verona. Trasferta delicata e difficile. Contro la squadra allenata da Juric bisogna fare gli straordinari. Non c’è tempo per rifiatare. La concorrenza in classifica è agguerrita al vertice, i ritmi imposti dal calendario, al limite dell’umano. E febbraio, con la ripresa delle competizioni europee si annuncia ancora più duro. Vietato mollare, perciò. Nella città di Giulietta si deve andare per vincere senza pensare alla sconfitta e a qualche errore di troppo commesso a Reggio Emilia. Testa tutta rivolta al campionato e un pensierino alla Coppa Italia che offre sul piatto la vendetta immediata contro lo Spezia. Domani, però, c’è il Verona da affrontare, un osso duro, sin qui, per tutte le squadre che lo hanno incontrato. Juric è il collante, il motivatore, il trascinatore di una squadra composta da buoni elementi, molti dei quali giovani di grande prospettiva affiancati da elementi di provata esperienza come Veloso e Kalinic. Il primo, infortunato, non sarà della gara, ma questo non modificherà i piani e la condotta strategica di Juric che punta su un 3-4-2-1 assai elastico e di gran movimento per cercare verticalizzazioni immediate e soprattutto le imbucate giuste per Lazovic, Barak e Zaccagni con il “vecchio” Kalinic ad agire da punta centrale e fare da uomo boa per idue trequartisti, Ilic e Zaccagni. Gara dunque assai insidiosa per il Napoli anche perché si troverà difronte un Verona con grande rabbia e voglia di riscatto dopo la sconfitta di Bologna, la seconda nelle ultime cinque gare dopo quella contro l’ Inter.
Gara resa ancor più difficile dal fatto che si troverà difronte una squadra riposata contro i molti azzurri che si sono spesi mercoledì a Reggio Emilia. Ma bisogna ripartire subito. E bene. Ci auguriamo che Gattuso oltre a chiedere l’immediato riscatto dia le diritte giuste per mettere in confusione i veronesi, bloccare Zaccagni, nome non più solo sul taccuino della società, e impedire a Faraoni, Batrak e Ilic di puntare la porta azzurra. Serve un Napoli che “vuole” fare la partita e che non attenda troppo per prendere le redini del gioco. Dare campo, ma soprattutto far andare in fiducia il Verona può essere un errore. La squadra è coriacea, volitiva e possiede l’aggressività, la convinzione e l’intensità venute meno, mercoledì, al Napoli. Speriamo che per gli azzurri il campionato sia un’ altra cosa. La sconfitta in Supercoppa è dura da digerire, soprattutto per come è maturata. A Verona la squadra ha bisogno di vivacità, puntiglio e tecnica in velocità in avanti. Può aiutarla il rientro di Mertens, se lo deciderà Gattuso, dal primo minuto, ma toccherà soprattutto a Zielinski ed Insigne far riprendere corsa e coraggio a tutta la squadra. Il polacco è in palla, va utilizzato come grimaldello per scardinare la difesa veronese guidata da un portiere, Silvestri, in grande spolvero.
Può pesare la sconfitta di mercoledì? Si spera di no. E che le lacrime di Insigne per il rigore sbagliato, rimangano solo un ricordo trasformandosi in un sorriso gioioso. Tre giorni per rimettere a lucido testa e gambe degli azzurri saranno bastati a Gattuso? C’è bisogno di una nuova prova di carattere, mentre gli impegni, che si susseguono a ritmo serrato, prosciugano energie fisiche e mentali senza avere il tempo per rifiatare. A Verona per un solo risultato. Calma e Coraggio. Proviamoci!

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