Home Calcio Napoli A Cagliari giù la maschera. Niente “sindrome piccole”

A Cagliari giù la maschera. Niente “sindrome piccole”

Dopo Milano, il Napoli è chiamato alla riprova verso la rinascita

Napoli, giù la maschera. A Cagliari questa pazza squadra capace di battere Liverpool, Juve, Inter e Lazio e di perdere inopinatamente in casa con il Lecce dovrà dirci la verità. Gattuso è riuscito definitivamente a rilanciare la squadra o dovremo rassegnarci a tirare avanti questa stagione schizofrenica, tra alti e bassi che portano da nessuna parte e che relegheranno la squadra ad un mortificante piazzamento finale in campionato?
A Cagliari, con tutto il rispetto per la squadra isolana, Gattuso non potrà certo schierare il Napoli catenacciaro che ha dato scacco all’Inter in Coppa. Ma evidentemente non potrà nemmeno tornare allo spavaldo 4-3-3 che ha sperimentato negativamente contro il Lecce. Probabilmente si affiderà ad una scelta di mediazione, con un centrocampo più coperto per la presenza contemporanea di Allan e Demme e magari con due soli attaccanti, Politano e Milik se Insigne ancora non dovesse essere completamente recuperato.


Quanto alla difesa ipotizzabile una nuova chance per Koulibaly. Non è pensabile che il miglior difensore dello scorso campionato, cercato da tutte le squadre più importanti d’Europa sia improvvissmente diventato un brocco. Non è escluso invece un turno di riposo a Mario Rui, con Hysaj in campo.
Ma al di là di moduli e di formazione sarà l’animus con cui il Napoli scenderà in campo a giocare un ruolo decisivo nel match di Cagliari. Il Napoli spaesato e remissivo visto all’opera contro il Lecce non andrà da nessuna parte. Questo è logico. Decisivo sarà, probabilmente, non incassare gol nei primi minuti e magari segnarla una rete. A quel punto verrebbe meno un aspetto che ha sempre condizionato gli azzurri quest’anno contro le “piccole”: il terrore di non saper reagire e di perdere alla fine la partita. Lecce insegna. Ma lo stesso era accaduto contro il Parma, tanto per fare un esempio.


E a questo punto entrano in gioco le qualità motivazionali che tuttora sono uno dei cavalli di battaglia di Gattuso. Non a caso giovedì il tecnico azzurro ha voluto complimentarsi con la squadra nell’incontro di giovedì mattina a Castel Volturno. Gattuso ha lodato nuovamente il gruppo per l’umiltà che ha permesso di battere l’Inter e insistendo sulla necessità di avere identico carattere ed atteggiamento anche contro quelle squadre oggettivamente inferiori sotto l’aspetto della qualità tecnica.


Cagliari può rappresentare davvero la svolta della stagione. Perché se dopo il successo di San Siro il Napoli dovesse tronare vittorioso anche dalla Sardegna si avrebbe una continuità nei risultati che finora è sempre mancata e potrebbe costituire il passo decisivo verso un girone di ritorno che dia la svolta ad una stagione pazza ed incomprensibile. Sempre considerando che gli immediati impegni successivi sono sicuramente alla portata del Napoli se riuscirà a superare la sindrome dei “piccoli”.
Non dimentichiamo, infine che una buona serie di risultati positivi, avviata appunto con la vittoria di San Siro potrebbe motivare ulteriormente gli azzurri in vista del match del 25 febbraio al San Paolo contro il Barcellona. Un’impresa praticamente impossibile, troppo è il divario tra le due formazioni, nonostante i guai dei blaugrana. Ma il Napoli pazzo di quest’anno ci ha abituato a qualsiasi tipo di follia. Perché non sperare?

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