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Ischia, lo storico pino della piazzetta torna a nuova vita come opera d’arte

Non finirà tagliato il tronco del pino che per anni con la sua chioma ha dato ombra e fresco ristoro ai tantissimi frequentatori della piazzetta san Girolamo di Ischia. L’albero, ormai morto, avrà nuova vita, grazie all’artista Giusy Milone, autrice della scultura del Pino Sentinella, che insiste sulla statale amalfitana 163 nel comune di Piano di Sorrento, realizzata nel 2020. E così il pino vissuto per 130 anni resterà parte integrante della celebre piazzetta.

A breve inizieranno i lavori dell’artista che trasformeranno il tronco del pino nella scultura “Ferrante” ispirata a Ferrante d’Avalos, marito di Vittoria Colonna, celebre poetessa vissuta sul Castello Aragonese, che tanto lustro ha portato e porta all’isola d’Ischia. I due si sposarono il 27 dicembre 1509 a Ischia.

Il progetto ha come obiettivo rendere l’opera visibile dalla caratteristica piazzetta ischitana, per divenire attrazione per turisti e isolani. Un’opera d’arte portatrice di un messaggio importante: la salvaguardia e valorizzazione dei pini ischitani.

L’intervento è stato voluto dai proprietari dell’area dove insiste il pino, con il patrocinio morale del Comune di Ischia.

L’artista Giusi Milone

Ha studiato dell’Accademia di belle arti di Napoli, Giusy Milone si è poi specializzata a Brera dove ha conseguito l’abilitazione all’insegnamento di discipline plastiche e scultoree. Ha già esposto in America, a Los Angeles, dove è stata selezionata alla Biennale di Arte Contemporanea. Da alcuni anni è Docente di discipline plastiche al liceo artistico di Tivoli, dove vive e lavora. Nella vita artistica di Giusy Milone ama mettersi alla prova con ogni tipo di materiale: argilla, calcestruzzo cellulare, marmo, legno, ghiaccio e perché no: anche il cioccolato. Ciò che conta per lei è l’esperienza della creazione che ama talvolta condividere con altri come è accaduto per il “Pino Sentinella” che l’ha vista assistita dagli attivisti del Wwf o per la scultura in bronzo “Viola” che ha condiviso con le sue studentesse di Frosinone, plasmata nel 2015 vincitrice nel 2017 del Premio Vallecorsa “Le vie del cinema”. La statua è stata creata in ricordo delle cosiddette “marocchinate”, attualmente collocata all’interno del parco Matusa di Frosinone.  Della produzione artistica della scultrice di Massa Lubrense va ricordata anche “Milo”, il tema a cui è legata è ancora una volta quello della violenza sulle donne, questa volta l’indice è puntato sulla violenza di genere.

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