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La prima metro al mondo chiusa per umidità

Stop alla stazione Università fino al 15 ottobre. Pavimentazione da sostituire: “materiale non idoneo”

A poco più di 11 anni dall’inaugurazione la stazione metropolitana di piazza Bovio necessita di 4 mesi di lavori per sostituire le “pregiate pavimentazioni” con un “materiale più idoneo all’impiego in un ambiente umido come quello in questione”. Dallo scorso 15 giugno e per i successivi quattro mesi infatti la Stazione Università della Linea 1 della metropolitana di Napoli resterà chiusa per effettuare i radicali e necessari lavori di sostituzione della pavimentazione dal piano banchina fino alle scale di acceso alla stazione di piazza Borsa.  La stazione, inaugurata nel 2011, progettata da Alessandro Mendini e dal designer Karim Rashid, secondo quanto si apprende da una nota del Comune di Napoli, “a partire dal 2015 ha iniziato ad essere soggetta a frequenti fenomeni di dissesto delle pregiate pavimentazioni”. “Nel tempo – spiega il Comune – sono stati eseguiti locali ripristini ma il fenomeno si è diffuso progressivamente determinando la necessità di approfondimenti tecnici. In esito a tali approfondimenti è stato accertato che il processo di fabbricazione e posa della pavimentazione ha risentito nel tempo dell’esteso fenomeno di umidità”. E così la Metropolitana di Napoli, su impulso dell’Amministrazione e della Anm, dopo l’individuazione di un materiale più consono all’ambiente di destinazione si farà carico della relativa posa e pertanto fino al 15 ottobre sarà chiusa al pubblico.
Ancora una volta disagi per cittadini e turisti. Ancora una volta una situazione che conferma il triste primato di Napoli quale città con il servizio di trasporto pubblico peggiore tra le metropoli italiane. Viene da chiedersi come mai alla ricerca estetica che ha caratterizzato questo progetto e che caratterizza tutte le meravigliose e invidiate (da chi non le vive) “stazioni dell’arte” della Linea 1 non si sia affiancata una ricerca di pari livello di funzionalità che probabilmente avrebbe permesso di accorgersi prima dell’umidità dell’ambiente e di orientare la scelta dei rivestimenti sui materiali più adatti e non solo su quelli più belli, evitando l’ennesimo disagio.

“È stato scelto questo periodo” ha dichiarato l’Assessore Cosenza” per minimizzare l’impatto su studenti e cittadini”. Saranno dello stesso avviso i tanti studenti fuorisede e non alle prese in questo periodo con gli esami universitari proprio in quella zona, o i turisti, già provati da malfunzionamento e carenze di mezzi in città, che perderanno la possibilità di un collegamento metro vicino all’imbarco dei traghetti da Porta di Massa? Probabilmente un periodo adatto per questi lavori non ci sarebbe stato mai, è vero, semplicemente non dovevano rendersi necessari, ci si doveva pensare prima.
Ma a Napoli la metropolitana è da fotografare, pazienza se non la si può utilizzare, se i treni sono sovraffollati perché passano (quando passano) in ritardo nei feriali e ancor più nei festivi (memorabili le chiusure e le riduzioni di corse di Pasqua e Pasquetta 2022), se si rompono ogni settimana, se le stazioni chiudono appena cadono due gocce d’acqua o ormai sempre più spesso e inspiegabilmente anticipatamente… sono pur sempre le più belle d’Europa, no?

 

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