Dopo il crollo del 5 gennaio ampliata lâarea del sequestro. Salme esposte alle intemperie
Morti ancora senza nome, strazio dei familiari e cimitero ancora off limits in conseguenza del crollo del 5 gennaio. Slitta a data da destinarsi la riapertura del cimitero monumentale di Poggioreale (che era stata annunciata per mercoledĂŹ scorso). Lâarea interessata dal crollo di un edificio di tre piani – con distruzione di circa 200 loculi delle confraternite dei Dottori, dellâImmacolata e di San Gioacchino – è ancora sotto sequestro in quanto ârisulta soggetta a fenomeni di cedimento con quadri fessurativi che interessano sia gli immobili sia il piano di calpestio dei viali pedonaliâ ma – poichĂŠ risulta difficile delimitare la zona del pericolo – in pratica lâintero cimitero è potenzialmente a rischio, come si deduce dallâinformativa di polizia giudiziaria trasmessa dalla Procura al gip che ha accolto la richiesta di sequestro. Per cui è stata ampliata lâarea interdetta al pubblico.
I resti dei defunti sono ancora confusi tra le macerie, esposti alle intemperie, tra lo sgomento e lâamarezza dei familiari che premono affinchè possano iniziare le attivitĂ per lâidentificazione. Negato anche il permesso di coprire con dei teli le salme (nessuno può accedere, per motivi di sicurezza). Problematiche poi le operazioni di polizia mortuaria (seppellimento delle salme e sistemazione delle urne funerarie), che erano ripartite il 10 ma sono state subito bloccate. Domani in Duomo lâarcivescovo Battaglia celebrerĂ una messa in ricordo dei morti.
Intanto la magistratura sta acquisendo documenti su progetti, permessi, relazioni tecniche necessari per verificare le cause e per cercare di ottenere un quadro preciso sulle responsabilitĂ dellâevento (avvenuto alle 3 di notte, il che probabilmente ha concorso ad evitare che ci fossero vittime); al lavoro anche i periti. Lâipotesi è quella di crollo o disastro colposo (al momento, contro ignoti).
Il crollo, come noto, è avvenuto a poca distanza da un cantiere della linea 1 del metrò, che a tratti passa anche sotto il cimitero. Subito dopo il fatto, la societĂ Metropolitana di Napoli Spa diffuse un comunicato: âAlle 20.40 di mercoledĂŹ si è verificato un imprevisto ed intenso afflusso dâacqua durante lo scavo della seconda galleria che dalla stazione di Poggioreale sale verso Capodichino. Fino a quel momento tutte le attivitĂ di controllo dei cedimenti non avevano evidenziato nessuna criticitĂ . Il flusso dâacqua e detriti ha causato lâallagamento del cantiere della stazione in costruzione e cedimenti al terreno nella parte inferiore del cimitero di Poggioreale con importanti danni alle strutture cimiteriali. Gli sforzi per arginare il flusso sono durati tutta la notte e la mattinata e ora la situazione è sotto controllo. La Metropolitana di Napoli e le imprese esecutrici dellâopera sono impegnate da subito a mettere in sicurezza lâintera area con interventi di terraâŚâ. E poi: âLâincidente si è verificato negli ultimi metri di scavo in acqua della metropolitana, dopo oltre 7 chilometri di scavo in faldaâ. Seguivano espressioni di vicinanza alle famiglie colpite nel ricordo dei loro cari e âlâimpegno a riparare al piĂš presto i danni arrecatiâ. Adesso i tecnici stanno cercando di capire se si è âsvuotataâ solo quella piccola parte di collina sotto lâedificio crollato o se ci sono altre zone a rischio.
Al di lĂ del caso specifico, in genere – anche in altre cittĂ – per scavare sotto le falde acquifere vengono utilizzate delle pompe che allontanano circa 12 litri dâacqua al secondo. Vengono costruite delle casse e palizzate, possenti barriere di cemento armato, che servono per tenere a bada lâacqua e poi, quando la falda viene ritenuta sotto controllo, si procede con la lavorazione, utilizzando la âtalpaâ, macchinario che scava nelle viscere delle cittĂ .