
Sport, natura e cultura alla base di R_estate in Villa, il progetto di rilancio dell’antica passeggiata borbonica proposto dall’associazione Mecenati per l’arte, per il cinema, per lo sport- Macs in collaborazione con Associazione Sportform.

“L’idea progettuale che intendiamo portare avanti si basa su tre linee strategiche: cultura, ambiente e sport” dichiara Roberto Cogliandro, presidente di Macs. “La scelta di queste tre linee strategiche – spiega Cogliandro – nasce dalla mission dell’associazione Macs che dalla sua nascita promuove attività ed eventi legati all’integrazione tra sport, cultura e rispetto dell’ambiente. Il progetto R_estate in Villa nasce per stimolare e diffondere un uso maggiormente eco-sostenibile dei parchi che fa bene allo spirito e al corpo. Inoltre, può fungere da laboratorio per favorire tra i bambini e le famiglie una cultura della salvaguardia della biodiversità, della diffusione della conoscenza dell’ecosistema e della cultura, fino alla riconquista da parte dei cittadini di un luogo troppo spesso dimenticato e che invece deve essere curato e protetto dall’amministrazione comunale”.
R_estate in Villa risponde anche a un’esigenza di dare risposta ai nuovi stili di vita che sono emersi con l’arrivo della pandemia che ha evidenziato come le nostre città, i nostri spazi e i nostri stili di vita dovranno cambiare e che ha portato l’amministrazione del Comune di Napoli a proporre un avviso pubblico che ha inteso favorire la nascita di piccoli progetti sparsi, in piccola scala, gestiti dal basso, poco costosi e legati al contesto locale, ma che concorrono al miglioramento della qualità della vita dei cittadini e al recupero e rinnovamento urbano.
“L’idea progettuale si articola su tre fronti: per lo sport intendiamo realizzare un percorso attrezzato per la ginnastica ed il fitness all’aperto; per l’ambiente intendiamo migliorare la qualità del verde, attraverso la realizzazione di orti urbani e l’insediamento di determinate varietà di flora; per la cultura intendiamo far rivivere la Casina Pompeiana come centro culturale di quartiere”, ha concluso Cogliandro