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Buonanno: “Napoli modello virtuoso di accesso alle misure pubbliche per sostenere le fragilità sociali”

“La scelta di informatizzare gli accessi alla misura del bonus spesa e delle richieste dei pacchi alimentari – spiega l’Assessore alle Politiche Sociali Monica Buonanno – permette all’Amministrazione di tracciare i reali bisogni del territorio cittadino, stratificando le fragilità sociali a seconda delle necessità che presentano.
Per far fronte alla gestione emergenziale delle richieste di aiuto da parte delle categorie a rischio, Napoli – prima in Italia – definisce la “soglia di povertà estrema”, in tempi record. Si tratta di un momento estremamente importante, che permette alla macchina comunale, in pieno lavoro, di il posizionamento di una politica pubblica introducendo anche fattori legati all’emergenza Covid. È di tutta evidenza che per efficientare il processo, sono necessarie risorse aggiuntive ed una attenta verifica di indicatori amministrativi e statistici per l’individuazione della nuova platea di beneficiari, oltre che per l’elaborazione di una priorità di interventi mirata.
Grazie all’incrocio dei dati, sappiamo che l’8,5% degli utenti segnalati dai servizi sociali sta fruendo del beneficio pubblico del bonus spesa in quanto non percettore di alcuna tipologia di sostegno alternativo.
Allo stesso tempo, siamo concentrati a raggiungere con almeno una misura, evitando duplicazioni, chi abbia fatto richiesta di un sostegno e sia in possesso dei requisiti.
Questo sistema ci permette, quindi, da una parte di individuare coloro che
si trovano in una situazione di estrema fragilità economica e sociale; dall’altra, di non dissipare risorse pubbliche e di provare a raggiungere tutti i cittadini in stato di bisogno.
Faremo la stessa operazione di verifica con coloro che faranno richiesta questa settimana del bonus spesa – conclude l’Assessore – perché i valori di equità e giustizia sono la stella polare che guida il nostro operato. È chiaro che davanti a questa situazione straordinaria, le valutazioni sullo stato di povertà della popolazione non possono continuare a rifarsi a modelli pre-crisi. È necessario, infatti, rivedere i modelli territoriali (e non solo se saremo più ricchi o più poveri perché non è solo quello il problema): un nuovo modello di sviluppo economico e sociale è possibile se e solo se ci si rifà al senso di unità, di solidarietà e di responsabilità pubblica”.

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