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Allenamenti con i morti per strada

Ogni sera alle 18 la Protezione Civile fornisce il primo bollettino di giornata sul numero di morti e contagiati. Ed è uno spaventoso bollettino di guerra, che cresce sistematicamente. Pensate, ormai siamo arrivati a 800 morti in un giorno. Se fosse accaduto in temi normali giornali e tv ne avrebbero parlato per mesi.

E invece ora passano quasi inosservati. Così come poco o nulla hanno scosso le nostre coscienze le immagini dei blindati dell’esercito in fila che trasportano le salme nei cimiteri sparsi in tutta Italia, perché in Lombardia non c’è più posto. In questo scenario che ricorda, riportandola ai nostri giorni, le scene della peste magistralmente descritte dal Manzoni, ci sono alcuni presidenti di serie A che vorrebbero far riprendere gli allenamenti ai loro calciatori (Lotito per primo).

Non hanno capito nulla, evidentemente debbono aver spento le loro televisioni. Il Napoli addirittura ha ufficialmente fissato la data di mercoledì 25 per la ripresa. No comment. Il lettore riesce a trovare un aggettivo puntuale ed incisivo che possa qualificare queste anomalie? Noi abbiamo tentato a lungo di riflettere, ma la ricerca è risultata vana. Inqualificabili.

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