Siamo tutti traumatizzati, e forse noi napoletani lo siamo ancor di più. Confinarci in casa è stato come mutilarci, come disperdere un’identità fatta di allegria, di ottimismo, di relazioni umane, di baci e abbracci, di quel chiacchiericcio garbato, gentile e magari qualche volta anche un po’ pettegolo con l’inquilino della porta accanto. Tutto questo ora è proibito. Ci consola il pensiero che lo sarà solo per un tempo limitato e che quando l’acerrimo nemico che ci sta infliggendo questo martirio sarà sconfitto, grazie soprattutto al sacrificio che stiamo sopportando, riprenderemo la vita di sempre. E raccoglieremo i cocci di una spaventosa crisi economica che la quarantena provocherà, inevitabilmente. Ma i nostri genitori sono già venuti fuori da una crisi come questa che si annuncia. Gli aiuti americani, lo spirito cattolico, la pacificazione sociale, l’impegno strenue di donne e uomini, anche al Sud, ci fecero superare le tremende ferite della seconda guerra mondiale e ci catapultarono verso il miracolo economico degli anni Sessanta. Se mettiamo da parte la rissosità che ci divide in fazioni politiche, debellato il virus, possiamo farcela anche questa volta.
Vomero, arrestato ladro fermato dai vigilantes: sequestrata una busta schermata
Siamo alla Coin di via Scarlatti e gli addetti alla vigilanza bloccano un uomo. Ha 21 anni ed è di nazionalità georgiana, ha appena rubato 3 paia di occhiali per un valore complessivo vicino ai mille euro. Intervengono i Carabinieri del nucleo radiomobile di Napoli e,...