Il 18 febbraio 2020, alle ore 12 a Napoli, presso lâAccademia di Belle Arti, nel corso di una cerimonia alla presenza del direttore Giuseppe Gaeta e del soprintendente Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per il Comune di Napoli, Luigi La Rocca, il maggiore Lorenzo Pella, comandante del Nucleo Carabinieri Tutela del Patrimonio Culturale di Udine, restituirĂ alla prestigiosa istituzione universitaria partenopea per lâalta formazione artistica un dipinto, olio su tela (cm 65,5×50), raffigurante Putti Danzanti in Paesaggio Arcadico, del celebre pittore ed incisore Giulio Carpioni (Venezia, 1613 â Vicenza, 1678), rubato nel 1975, proprio ai danni della Pinacoteca del citato Ateneo. Putti Danzanti in Paesaggio Arcadico (Giulio Carpioni, Venezia 1613 â Vicenza 1678) Il retro del dipinto con il dettaglio delle stampigliature afferenti la Pinacoteca.
La restituzione è il frutto di unâindagine condotta dal Nucleo Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale di Udine nellâambito dellâoperazione internazionale coordinata da Europol denominata Pandora IV, finalizzata al contrasto del traffico illecito di beni culturali. Il dipinto, acquistato in una casa dâaste a Vienna, era stato localizzato presso un gallerista di Padova, allâesito di unâapprofondita attivitĂ investigativa avviata a seguito delmonitoraggio dei siti web che trattano la compravendita di oggetti dâarte, compito svolto quotidianamente dal reparto dellâArma dei Carabinieri specializzato nel contrasto dei reati commessi in danno del patrimonio culturale nazionale. Le preliminari verifiche e gli approfondimenti effettuati anche attraverso il raffronto tra le fotografie del dipinto e i relativi dati descrittivi desunti dal sito on-line della casa dâaste viennese ove lâopera era stata posta in vendita con quelli giĂ presenti nella Banca Dati dei beni culturali illecitamente sottratti gestita dal Comando Carabinieri Tutela del Patrimonio Culturale, consentiva di verificare la perfetta corrispondenza tra il dipinto oggetto dellâindagine e quello sottratto allâAccademia di Belle Arti di Napoli nel 1975. Le attivitĂ investigative che ne erano scaturite – condotte attraverso lâemissione di una Commissione Rogatoria Internazionale dalla Procura della Repubblica di Napoli con lâomologo organo austriaco â con il supporto del Nucleo Tpc di Napoli e dellâArma di Padova, avevano consentito di accertare che sia la casa dâaste straniera sia il gallerista patavino avevano acquistato lâopera in buona fede. Il bene era stato successivamente riconosciuto come patrimonio della citata Accademia dallo stesso direttore il quale, interpellato in merito, dichiarava di aver riscontrato la perfetta analogia tra i timbri e le etichette di catalogazione stampigliate sul retro dellâopera con quelle presenti sui dipinti della Pinacoteca. Lâolio su tela, risalente allâepoca Barocca, in ottime condizioni di conservazione, del valore di 30.000 euro, veniva, pertanto, sequestrato dai Carabinieri del Nucleo Tutela patrimonio culturale di Udine in esecuzione di specifico decreto emesso dalla Procura partenopea per la successiva restituzione allâavente diritto.
Lâevento testimonia, ancora una volta, come il costante monitoraggio del mercato dellâarte on line, nonchĂŠ la perseveranza dimostrata e lâexpertise acquisito dai militari del Reparto specializzato dellâArma dei Carabinieri, permette, anche a distanza di molti anni, il ritorno âa casaâ di unâopera costituente il patrimonio artistico di una delle piĂš antiche e prestigiose accademie di belle arti europee, divenuta punto di riferimento della pitturanapoletana dellâOttocento e che, nel corso della sua storia, ha acquisito altre preziose opere come quella realizzata dallâartista veneto Giulio Carpioni, oggetto della riconsegna.