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Pisani: “Presto un comitato per tutelare il mondo della pizza dalla criminalità. Sarà un presidio fisso di legalità”

Se vogliamo difendere il mondo della pizza e l’indotto economico dalla criminalità bisogna tutelare il diritto alla pizza e pretendere la presenza e l’attenzione dello Stato”.

Commenta Angelo Pisani, avvocato e presidente di Noi Consumatori, all’Adnkronos, i recenti episodi di criminali verificatisi nella zona Decumani ai danni delle più celebri e storiche pizzerie cittadine. Già tre dagli inizi del nuovo anno: il raid intimidatorio ai danni di  Terra Mia di Mario Granieri i primi di gennaio, la bomba carta contro la pizzeria Sorbillo poche settimane fa e i colpi di pistola contro la pizzeria di Matteo proprio ieri.

Pisani, che è anche il legale del pizzaiolo Luciano Sorbillo e che di recente ha pubblicato il libro intitolato Diritto alla pizza (Rogiosi Editore) sugli interessi e le diatribe legali che si sono consumate e si consumano intorno al piatto più famoso al mondo annuncia che “visti i recenti attacchi della criminalità organizzata molti pizzaioli si stanno organizzando in un comitato in difesa della pizza che faremo nascere presto e che rappresenterà una sorta di presidio fisso di legalità”.

“Dal canto loro – prosegue Pisani – le istituzioni hanno il dovere di difendere sia il diritto alla pizza che le sue potenzialità economiche, non solo il gusto e la tradizione, ma anche il suo valore commerciale, turistico, lavorativo e finanziario infinito ed inestimabile. Questo è un business appetibile, purtroppo, anche per la criminalità che anche con violenza tenta di sedersi al tavolo imbandito e fiorente  per gestire il settore in vari modi in tutto il mondo, dal riciclaggio alle estorsioni. Come scrivo nel mio libro, la pizza è uguale per tutti ma ci sono speculazioni, imbrogli, affari criminali e cattiverie che purtroppo sono diventate gli ingredienti della pizza. Bisogna iniziare a condirla con cultura e legalità – conclude Pisani – perché i valori della pizza sono più forti di ogni male e non bisogna lasciare soli i pizzaioli che, solo così, non si faranno intimidire dalla camorra”.

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