Volo azzurro interrotto a Firenze, contro una Viola generosa e strenuamente arroccata davanti al suo portierino francese Lafont, classe ’99, che ha parato tutto e di tutto ergendosi a baluardo insuperabile. S’è arrabbiato Ancelotti per come è finita la partita e non lo ha nascosto nelle interviste post gara, ma questo Napoli sprecone e un po’ sciatto sotto porta con i suoi cecchini infallibili di due stagioni fa deve far riflettere per come sarĂ costruita la squadra futura. Nessun dubbio che con la partenza di Hamsik si sia voltata decisamente pagina ma è un fatto che da tre stagioni a questa parte l’attacco del Napoli è sempre meno brillante e segna sempre con maggiore difficoltĂ . Ancelotti non ha certo particolari colpe se Mertens, Insigne, Milik e Zielinski hanno gettato al vento occasioni quasi impossibili da sbagliare, però va detto che una squadra che coltiva ambizioni importanti non può sprecare neanche l’unica occasione che le dovesse eventualmente capitare in una gara. Questione di testa, di carattere, di mentalitĂ ed è su queste doti che il tecnico deve puntare per il prossimo mercato estivo. PerchĂ© la squadra non ha “sbagliato” partita ma è mancata completamente sotto porta, forse tradita dall’ansia del gol da trasferta che manca da quattro gare, compresa quella di Coppa Italia a San Siro contro il Milan. Non credo, perciò, che sia proprio un fatto casuale.
D’altra parte non c’è tempo per riflettere nĂ© per piangersi addosso perchĂ© gli impegni diventano nuovamente intensi e stressanti e pure gli infortuni possono creare qualche problema in piĂą agli azzurri e ad Ancelotti.. Il campionato si può far duro perchĂ© nelle gambe potranno farsi sentire le partite da giocare ogni tre giorni e la squadra sente l’obbligo di dovere andare avanti il piĂą possibile in Europa League. Adesso viene il difficile. Fino a che punto il Napoli potrĂ continuare a non vincere o chiudere partite vinte per blindare definitivamente almeno la piazza d’onore e concentrarsi totalmente alla competizione europea?
Le risposte a questi interrogativi non solo definiranno in modo completo la classifica ma ci diranno anche le prospettive del Napoli che verrĂ . Zurigo, giovedì prossimo, è la prossima tappa. La squadra ha sempre reagito bene ad un mezzo passo falso e gli svizzeri non sembrano formazione in grado di competere sul piano dell’organizzazione di gioco e della tecnica pura. La squadra, reduce dalla vittoria casalinga per 3-1 contro il Grassophers, è attualmente quarta in classifica, a quota 28 dopo 20 partite, lontanissima dai 52 punti della capolista Young Boys ma a soli 6 dal Basilea secondo. In casa il curriculum non è neanche troppo esaltante perchĂ© in campionato su 10 gare disputate ne ha vinte 5, pareggiate 4 e persa una mentre nel girone di qualificazione di Europa League ne ha vinte due, perdendone una, chiudendo a 10 punti il girone vinto dal Bayer Leverkusen.
Grinta e carattere saranno le armi che gli svizzeri opporranno ad un Napoli piĂą tecnico e completo per cercare di sovvertire il pronostico che li vede nettamente sfavoriti. Magari gli uomini di Magnin, che lo scorso allenava le giovanili del club, giocheranno senza ansia e senza molta pressione a differenza del Napoli che ha il dovere di vincere e questo potrebbe condizionarlo sul piano nervoso. PerchĂ© è chiaro che toccherĂ al Napoli fare la partita e “fare” il Napoli con la grinta e la cattiveria necessarie. Bruciano ancora l’eliminazione in Champions e quella, recente, in Coppa Italia, per certi versi entrambe ingiuste per come sono maturate. Ma è nei particolari che questo Napoli deve migliorare e dovrĂ migliorare in futuro. Attendiamo scelte e risposte convincenti sia da Ancelotti che dai suoi uomini che contro il 4-2-3-1 dello Zurigo non possono sbagliare.
Il trittico delle prossime gare, Torino e Zurigo in casa, Parma in trasferta, sono gli “antipasti” alla sfida del San Paolo contro la Juventus. Si arrivasse rosicchiando qualche punticino ai bianconeri sarebbe interessante anche qualche altro discorso sul tema campionato. E’ d’obbligo raccogliere il massimo bottino prima di affrontare CR7 e compagni. In questo senso Firenze è stata una tappa sprecata. A Zurigo, perciò, si deve andare con la consapevolezza e la voglia di ipotecare giĂ il passaggio del turno. Il match sarĂ tutto nella capacitĂ degli azzurri di andare subito a bersaglio per stordire gli svizzeri. Dopo Firenze quella di Zurigo è una partita da vincere assolutamente. Novanta minuti al massimo per tenere alta la tensione e guardare con fiducia al futuro.
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