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Il mito di Baglioni diventa libro

Gli autori: “Innamorati grazie a lui”

L’intervista. La coppia Rosa Alvino e Ivan Fedele presenta “Non avrai altro Dio all’infuori di Claudio”

Rosa Alvino e Ivan Fedele (del duo Ivan e Cristiano) sono gli autori del libro Non avrai altro Dio all’infuori di Claudio, un racconto che fotografa la grandezza di un mito musicale degli ultimi decenni: il Claudio del titolo è, neanche a dirlo, Baglioni, oggi reduce anche dal successo della direzione artistica di Sanremo.

Come nasce l’idea del libro Non avrai altro Dio all’infuori di Claudio?
“È una storia d’amore, una commedia dalle tinte romantiche sorta dalla voglia di raccontare la nostra generazione, quella amante della musica (in particolare quella di Baglioni). Apparteniamo a quelli che per un ideale non hanno smesso di sognare e di credere che per avere una passione valga la pena di non rinunciare alla leggerezza degli entusiasmi. Inoltre, come sottofondo a questa spiegazione un po’ socio-generazionale, abbiamo scelto di raccontare una storia d’amore in cui, appassionati e non, possono immedesimarsi”.

Da fan di Claudio Baglioni, siete riusciti mai ad incontrarlo?
“Ci siamo riusciti da spettatori che hanno avuto la gioia e il piacere di applaudirlo durante i suoi sorprendenti concerti. Chissà… magari con questo libro avremo modo di arrivare a lui per ringraziarlo per ciò che ci ha donato”.

Rosa giornalista, Ivan attore, unire questi due mondi è stato difficile?
Rosa: “È stato complicato meno nella vita lavorativa piuttosto che nella sfera privata. Il lavoro che abbiamo fatto prevedeva una concentrazione e dedizione solitaria; in un secondo momento abbiamo coordinato, strutturato, limato idee e trovate per una trama che potesse avere un plot avvincente e identificabile”. Ivan: “Questo libro ci ha unito, ci ha permesso di restare in contatto una giornata intera. Rosa scriveva per me la mattina, io leggevo i suoi elaborati la sera al ritorno dagli spettacoli con il mio sodale Cristiano, mentre lei trovava a colazione le mie pagine appena sfornate da una notte di idee e scritti. Un rituale letterario che ci ha accompagnato per tutto il tempo della scrittura”.

Siete una coppia anche nella vita. Ci sono stati screzi durante la scrittura del libro?
Rosa: “Condividere il lavoro è una dura prova come coppia. Anche se entrambi siamo abituati al senso di squadra, passare del tempo insieme ti costringe a trovare un equilibrio forzato per non rischiare di vivere la dimensione a due soltanto per l’aspetto professionale. A nostro favore hanno giocato le location che ci siamo scelti per alimentarci e alimentare l’estro e l’ispirazione”. Ivan: “Lavorando da decenni con Cristiano, sono un animale lavorativo che trova nella condivisione una bella possibilità di espressione. Con Rosa è stata una novità. Abbiamo discusso, litigato, corretto e ragionato… Nulla che un buon calice di vino rosso non potesse risolvere con serenità”.

Quanto incide o quanto ha inciso Claudio nella vostra vita di coppia?
Rosa: “Per merito o per colpa (questo lo deciderà il tempo), ci siamo incontrati per responsabilità di Baglioni. Metti una lunga notte, una fila tra fan per acquistare i biglietti del concerto del cantautore romano e lo scenario fantastico dei porticati del San Carlo…”. Ivan: “Da quella fatidica notte, preludio di un amore, siamo diventati amici e poi innamorati. Claudio ha avuto un gran peso per noi, da coppia e da ragazzi. La sua musica ci ha permesso di conoscerci e di conoscere persone, amici che ancora adesso sono nelle nostre vite”.

Il vostro brano preferito?
Rosa: “Fotografie, che accompagna anche il romanzo, ascoltata live per la prima volta a 15 anni. Ma dopo averla sentita dal vivo durante il “Tour Rosso” è stato un doppio colpo di fulmine”. Ivan: “Non chiedere mai a un vero fan il brano che preferisce del suo beniamino. Ti dirà una serie di titoli sconosciuti (come nel mio caso Tamburi lontani e Acqua dalla luna) per dimostrarti la conoscenza perfetta e un po’ snob dei suoi solchi più nascosti (già aver detto solchi ti fa capire che sceglie il vinile come supporto). Se dovessi scegliere un titolo famoso opterei per Avrai, una ballad che, per musica e parole, rasenta la perfezione”.

Seguite spesso Baglioni anche in concerto, l’emozione più forte?
Rosa: “Ogni volta è un’emozione nuova. Se dovessi scegliere, il suo ritorno nel 1995, quando coincisero la sua ripartenza discografica con “Io sono qui” e la mia maturità che mi permetteva di capire e carpire la sua completezza artistica”. Ivan: “Concerti belli ce ne sono stati tanti. Penso a quello in Vaticano del 2016 o alla Trilogia dei tour degli anni 90 (Il tour Giallo, il tour Rosso e il tour Blu) o ai live di Oltre. Potrei scegliere “InCanto tra pianoforte e voce”, svolto nei teatri d’opera, tour che fece incontrare me e Rosa. O “Crescendo”, del 2003. O “Tutti qui” del quale ci facemmo 8 date… Insomma sono troppi, impossibile sceglierne uno”.

Nel libro per motivi di “spazio” siete stati costretti ad omettere qualcosa? Rosa: “Molte pagine sono state tagliate, per snellire e per rendere il libro più dinamico. Magari riusciremo a riprendere qualche stralcio in un secondo romanzo… Chi può dirlo?”. Ivan: “Abbiamo tagliato un centinaio di pagine, tra le quali la categorizzazione dei vari tipi di fans: dal nostalgico allo stalker”.

Su chi altri vi piacerebbe scrivere?
Rosa: “Mi piacerebbe approfondire la storia di persone “comuni”, immagini di famiglia, radici forti che con il loro lavoro, la loro onestà hanno reso speciali momenti unici della mia infanzia”. Ivan: “Su Napoli, la nostra città e sulla forza della sua periferia”.

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